STUDI MEDICI E DENTISTICI
Il decreto legislativo 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro riconosce chiaramente – nel suo allegato IV “Requisiti dei luoghi di lavoro”, in particolare al paragrafo 1.9 “Microclima” – la possibilità di aerare in modo artificiale i luoghi di lavoro in via alternativa e non integrativa rispetto a quella naturale.
Quanto appena citato vale ovviamente anche per gli ambulatori medici, studi medici, studi dentistici, etc. i quali devono avere impianti di climatizzazione che provvedano a:
- Trattare l’aria esterna, previa filtrazione, fornendo i parametri desiderati (temperatura,umidità relativa e velocità) e ad inviarla nell’ambiente tramite idonee canalizza zioni di mandata, dotate di appositi diffusori
- Ricambiare l’aria ambiente mediante bocchette di ripresa collegate a canali di ritorno tramite i quali, sempre previa filtrazione, l’aria viene miscelata con quella aspirata dall’esterno e introdotta di nuovo nel condizionatore ove riprende il ciclo di trattamento
Bisogna inoltre rispettare tutte le specifiche dettate dalle norme vigenti in materia di attività di controllo per la manutenzione, pulizia e sanificazione degli impianti di condizionamento dell’aria o di ventilazione meccanica provvedendo a:
- Istituire un registro per la documentazione degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, sugli impianti idrici e di climatizzazione.
- Controllare regolarmente tutti i sistemi impiantistici che devono essere puliti, da personale qualificato
- Controllare e sostituire regolarmente i filtri senza considerare la loro vita utile secondo le regole imposte dall’Azienda Sanitaria Locale di competenza
- Effettuare regolarmente la sanificazione dell’impianto (intesa come pulizia, disinfezione) con ispezioni periodiche che devono includere, tra le altre, il controllo del conteggi o batterico totale e, se ritenuto necessario, quello della legionella.
Raccomandiamo di far controllare l’impianto di condizionamento, di termoventilazione e di ventilazione almeno una volta l’anno, per valutare tutti i rischi e seguire un attento e scrupoloso piano di manutenzione per la pulizia e sanificazione dei sistemi aeraulici. E’ l’unica soluzione possibile per ridurre al massimo il rischio di sviluppare agenti patogeni che possono originare diverse malattie.
La mancata o inadeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione, unità di trattamento dell’aria, umidificatori, e le conseguenze derivanti dall’insufficiente ventilazione, l’inadeguato ricambio dell’aria, il sovraffollamento, …
… danno luogo al proliferare degli acari della polvere, batteri, muffe, allergeni di origine animale, virus, funghi, è sono responsabili di numerose allergie e malattie all’apparato respiratorio nell’uomo.
Gli episodi di polmonite causati dal batterio della legionella
Alcune patologie respiratorie che possono colpire le persone sono causate anche per l’inalazione di minuscole goccioline d’acqua contaminate, si diffondono nell’aria diffusa dagli impianti di condizionamento, quando sia nel sistema filtrante (filtri, lamelle, serpentine) e punti d’uscita dell’acqua di condensa si verificano accumuli di polvere e ristagno di umidità alimentando la proliferazione di batteri e funghi.
La legionellosi, malattia infettiva pericolosa, viene contratta mediante l’inalazione di goccioline d’acqua nebulizzate in cui è contenuto il batterio, gli impianti di condizionamento e climatizzazione se mal gestiti, costituiscono siti favorevoli per la proliferazione e diffusione dei batteri della Legionella, tra questi particolarmente pericoloso è la Legionella Pneumophila, batterio Gram negativo aerobo, che può provocare asma, infezioni polmonari, sindromi respiratorie complicate e allergie.
Soltanto con la pulizia e la disinfezione di tutte le componenti di rischio, durante le operazioni di manutenzione ordinaria degli impianti di diffusione dell’aria, si possono scongiurare tutti i tipi di contaminazione.
QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO?
Come obbligo del datore di lavoro Art 64 D.Lgs 81/2008 (ex art. 32 del D.lvo 626/94) prevede in particolare che:
– i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori.
– i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate.
COME POSSO MIGLIORARE IL COMFORT?
Nei periodi estivi la “temperatura operativa deve essere compresa tra 23 °C e 26 °C”, invece nei periodi invernali la “temperatura operativa deve essere compresa tra 20 °C e 24 °C”, mentre l’umidità relativa in entrambe i casi deve essere compresa tra il 40% e il 60%”.
L’umidificazione è generalmente richiesta durante il periodo invernale perché i sistemi di riscaldamento riducono l’umidità relativa dell’aria lasciando la gola secca, la pelle e le labbra screpolate, gli occhi irritati e una sgradevole sensazione di stanchezza. L‘aria secca nella stagione invernale aumenta il livello di polveri presenti nell’aria che viene spesso percepita con un basso livello di comfort che influisce negativamente sulla produttività delle persone.
Tuttavia l’eccessiva umidità può portare effetti negativi sulla salute dell’uomo sotto forma di sindromi artrosiche, inabilità temporanee o permanenti, allergie, infezioni.
Un corretto livello di umidità negli ambienti influenza il benessere percepito dalle persone e riduce il rischio di malattie dell’apparato respiratorio.
QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI NORMATIVI OBBLIGATORI?
La normativa D.P.R. 43/2012 – C.E./ 517/2014 disciplina il controllo delle emissioni dei gas serra in atmosfera e introduce pesanti obblighi nel settore della climatizzazione, Il registro è obbligatorio per apparecchiature fisse di climatizzazione estiva e pompe di calore contenenti quantitativi di gas refrigerante ad effetto serra (HFC – carica di refrigerante) pari o superiori a 5 TonCO2eq o 10 TonCO2eq, se ermeticamente sigilliate. Rischio sanzioni amministrative.
La normativa D.P.R. 74/2013 disciplina tempi e modi per l’esercizio manutenzione, controllo ai fini della sicurezza e del mantenimento dell’efficienza energetica degli impianti termici di riscaldamento/raffrescamento. Inoltre è obbligatorio il libretto di impianto oltre che per gli impianti di riscaldamento tradizionali con caldaia, anche per le macchine frigorifere (climatizzatori estivi e pompe di calore, con o senza produzione di ACS), installate in modo fisso in un edificio, senza limiti di potenza. Rischio sanzioni amministrative.
COME POSSO RISPARMIARE SUI CONSUMI ENERGETICI?
Alcuni aspetti non trascurabili e poco considerati, dei risparmi si possono conseguire attraverso una corretta manutenzione e utilizzo degli apparecchi per la climatizzazione. Durante l’utilizzo degli impianti di aria condizionata è consigliabile limitare l’uso di elettrodomestici ad alto consumo energetico (lavatrice, scaldabagno, lampade alogene etc.), specialmente durante le ore più calde della giornata, evi tare l’uso di elettrodomestici che costituiscono ulteriori fonti di calore dell’ambiente domestico (forno, fornelli, ferro da stiro, phon etc.).
Inoltre bisogna evitare di regolare la temperatura dell’ambiente a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna, in quanto causa un aumento eccessivo dei consumi energetici ed espone il soggetto a bruschi sbalzi termici; la temperatura dell’ambiente per il benessere fisiologico è intorno a 24-27°C.